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Non è vero che in un individuo l’equilibrio si raggiunge con l’equilibrio tra la parte maschile e la parte femminile né si sa cosa tali “parti” siano davvero. Non è vero che l’anima è un archetipo che può “far crescere” un maschio soltanto se proiettato su una donna, farlo procedere dallo stato beluino a quello di “vero uomo” o, più falso ancora, da bambino ad adulto. Semmai sono le donne a essere le eterne bambine. Non è vero che un uomo possa avere pace soltanto armonizzando in unità di tutte le componenti della psiche. Al contrario, può raggiungere se non quiete almeno dignità e rispetto per se stesso soltanto imparando a navigare tra le sue contraddizioni, nel suo caos. Un altro luogo comune da sfatare? La teoria della santificante conciliazione degli opposti. Conduce a scelte devastanti per la società e assassine per l’individuo, è la culla di ogni bastardo compromesso politico, è il frutto avvelenato del pensiero di Hegel e dell’eterno oscillare tra assolutismo assassino e lassismo scatenato proprio della sua patria tedesca. Ultima chicca: nel rapporto con i sentimenti è la donna a essere handicappata, schiava com’è delle emozioni che sono causa prima dei sentimenti stessi ma in grado, se non filtrate alchenicamente, di soffocarli sul nascere, di portare ogni individuo – donna o uomo che sia – alle scelte più sbagliate della propria vita. Erich Weisz esamina tutti questi “miti” dell’età moderna, “miti” nel senso etimologico di indiscutibili verità. Sono verità assolute come in passato lo sono state quelle che affermavano essere i negri non umani, la terra piatta, le donne inferiori quando non streghe, unico dio il dio dominante della cultura militarmente superiore. Ipotesi da cui Erich Weisz deduce essere ogni guerra una guerra tra dèi combattuta con la carne e il sangue degli umani. Tra tanti luoghi comuni incrollabili, pietrificati opinioni Erich Weisz naviga per fare aprire gli occhi del lettore sul fatto che tante devastanti menzogne sono volte a riportare al potere assoluto nella cultura occidentale una divinità arcaica ostile al maschio della specie e al progredire della specie umana. Per lui tale divinità nemica è la Grande Madre. Weisz espone il proprio eterodosso pensiero attraverso un saggio romanzato in cui compaiono dèi, oltre a uomini e donne. Gli dèi intervengono nelle loro umane vicende come facevano in remoti poemi epici o come sono sentiti vivi e presenti e vengono invocati ogni giorno in famiglie religiose d’ogni credo. Gli dèi di questa saga non sono come i pupazzi di un cartone animato o le figure costruite al computer in storie contemporanee di grande successo, in film e romanzi. Non sono mere immagini commoventi. Non offrono effetti visivi speciali in 3D, roba da videogiochi. Sono dèi veri ed eterni. Sono dèi difficili da “sentire” ma turbano quando toccano l’animo. Il loro costellarsi grazie alle righe di queste libro possono disturbare molti, come disturbano le verità più profonde, le verità che si agitano nel profondo dell’inconscio. Se inascoltate, possono persino sconvolgere, irritare, fare arrabbiare. Si sconsiglia pertanto la lettura de La Divinità Nemica a conformisti e iracondi, qualunque sia la loro età e il modo di esprimere la propria sessualità.
Publisher description
The Encyclopedia of Italian Literary Studies is a two-volume reference book containing some 600 entries on all aspects of Italian literary culture. It includes analytical essays on authors and works, from the most important figures of Italian literature to little known authors and works that are influential to the field. The Encyclopedia is distinguished by substantial articles on critics, themes, genres, schools, historical surveys, and other topics related to the overall subject of Italian literary studies. The Encyclopedia also includes writers and subjects of contemporary interest, such as those relating to journalism, film, media, children's literature, food and vernacular literatures. Entries consist of an essay on the topic and a bibliographic portion listing works for further reading, and, in the case of entries on individuals, a brief biographical paragraph and list of works by the person. It will be useful to people without specialized knowledge of Italian literature as well as to scholars.
Providing the most complete record possible of texts by Italian writers active after 1900, this annotated bibliography covers over 4,800 distinct editions of writings by some 1,700 Italian authors. Many entries are accompanied by useful notes that provide information on the authors, works, translators, and the reception of the translations. This book includes the works of Pirandello, Calvino, Eco, and more recently, Andrea Camilleri and Valerio Manfredi. Together with Robin Healey’s Italian Literature before 1900 in English Translation, also published by University of Toronto Press in 2011, this volume makes comprehensive information on translations from Italian accessible for schools, libraries, and those interested in comparative literature.