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Il volume 32.1 è suddiviso in due parti. La prima comprende gli articoli proposti annualmente alla rivista da studiosi italiani e stranieri che illustrano ricerche archeologiche interdisciplinari in cui l’uso delle tecnologie informatiche risulta determinante per l’acquisizione, l’elaborazione e l’interpretazione dei dati. Tecniche di analisi statistica, banche dati, GIS e analisi spaziali, tecniche di rilievo tridimensionale e ricostruzioni virtuali, sistemi multimediali, contribuiscono a documentare le testimonianze del passato e a diffondere i risultati della ricerca scientifica. La seconda parte del volume contiene un inserto speciale curato da Angela Bellia e dedicato a una tematica innovativa, l’archeomusicologia, un campo di ricerca multidisciplinare che adotta i metodi dell’archeologia per lo studio della musica e della vita musicale nel mondo antico. Gli articoli s’incentrano sul ruolo delle tecnologie digitali basate sulla modellazione 3D e sulla simulazione del suono per ampliare le conoscenze sugli strumenti musicali dell’antichità e sul prezioso, ma estremamente labile, patrimonio sonoro. Chiude il volume la sezione dedicata alle Note e recensioni.
Il volume 32.2 è suddiviso in due parti. La prima contiene un inserto speciale, intitolato “From Pottery to Context. Archaeology and Virtual Modelling” e curato da Vincenzo Baldoni. L’inserto, che raccoglie complessivamente 11 contributi, è suddiviso a sua volta in due sezioni, di cui la prima (The ‘Alma Idea’ Numana Project) illustra i principali risultati del progetto di ricerca “Dal reperto al paesaggio: analisi archeologica e modellazione virtuale delle necropoli picene di Numana (AN)”, promosso dall’Università di Bologna, mentre la seconda (From Pottery to Context: Methodologies, Practices, Case Studies) approfondisce alcune tematiche di ricerca di particolare attualità nel settore dell’archeologia digitale. Nella seconda parte del volume, intitolata “Archaeological Computing: Selected Papers from the 2020 IMEKO TC-4 MetroArchaeo International Conference” e curata da Alessandra Caravale, sono pubblicati i migliori contributi scientifici sull’informatica archeologica selezionati da un Comitato scientifico internazionale e premiati nel corso dell’edizione del Convegno internazionale Metrology for Archaeology and Cultural Heritage promosso nel 2020 dall’Università di Trento https://www.metroarcheo.com/ma2020/awards
Il numero 35.1, 2024 di Archeologia e Calcolatori è un volume ricco e articolato che contiene tre sezioni speciali e un gruppo di 15 contributi dedicati all’applicazione delle più attuali tecnologie informatiche nei diversi settori della ricerca archeologica, in cui si nota una crescente attenzione verso il dato visuale e la modellazione virtuale. La prima sezione, curata da G. Gambacurta e F. Bortolami, è dedicata agli Atti del workshop (Venezia 25 settembre 2023) “Necropoli etrusco-italiche: archeologia digitale e paesaggio funerario”, che offrono un interessante focus sul tema della ricostruzione del paesaggio funerario attraverso le nuove tecnologie, presentando alcuni significativi casi di studio. La seconda sezione è curata da V. Fromageot-Laniepce e A.V. Szabados e tratta di “Images antiques et humanités numériques”, tematica particolarmente fertile negli studi della scuola francese. La sezione, in particolare, riferisce i risultati dei seminari ArcheoNum, organizzati dall’equipe CNRS-ArScAn con l’obiettivo di creare uno spazio di dialogo sulle questioni dell’archeologia e del patrimonio culturale digitali. La terza sezione, curata da A. Caravale. P. Moscati e I. Rossi, chiude il volume, pubblicando i primi risultati del lavoro di alcuni gruppi di ricerca impegnati nel Progetto PNRR H2IOSC, che mira a creare un cluster di Infrastrutture di Ricerca nei settori delle Scienze Umane, delle Tecnologie Linguistiche e dei Beni Culturali.
Il numero 34.1, 2022 della rivista Archeologia e Calcolatori è caratterizzato dalla pubblicazione degli Atti di due Convegni internazionali. Il primo riguarda la sedicesima edizione del Convegno ArcheoFOSS, dal titolo “Open Software, Hardware, Processes, Data and Formats in Archaeological Research”, svoltosi a Roma il 22-23 settembre 2022 presso la sede del Digilab della Sapienza Università di Roma. Gli Atti, curati da Julian Bogdani e Stefano Costa, comprendono 21 articoli che ben testimoniano il successo e la vitalità dell’iniziativa, nata nel 2006, cui si è più volte dato spazio nelle pagine della rivista. La seconda parte del volume, che raccoglie 14 contributi, è stata curata da Carlo Citter e Agostino Sotgia ed è dedicata agli Atti della Sessione speciale “Modelling the Landscape. From Prediction to Postdiction” della settima edizione della Landscape Archaeology Conference (Iași, Romania 10-15 September 2022). Si tratta di un tema dedicato all’uso dei modelli per lo studio dei paesaggi antichi, considerato sia attraverso l’approccio predittivo “tradizionale”, perché in uso dagli anni Novanta, sia attraverso quello postdittivo, che i curatori definiscono più “sperimentale”.
Proceedings of the 14th edition of ArcheoFOSS, 18 high-level and peer reviewed papers are well distributed between two thematic sections—Application Cases and Development, and Open Data—contributed by more than forty Italian and foreign scholars, researchers and freelance archaeologists working in the field of Cultural Heritage.
According to one narrative, that received almost canonical status a century ago with Francis Haverfield, the orthogonal grid was the most important development of ancient town planning, embodying values of civilization in contrast to barbarism, diffused in particular by hundreds of Roman colonial foundations, and its main legacy to subsequent urban development was the model of the grid city, spread across the New World in new colonial cities. This book explores the shortcomings of that all too colonialist narrative and offers new perspectives. It explores the ideals articulated both by ancient city founders and their modern successors; it looks at new evidence for Roman colonial foundations to reassess their aims; and it looks at the many ways post-Roman urbanism looked back to the Roman model with a constant re-appropriation of the idea of the Roman.
ArcheoLogica Data wants to reach an Italian and international audience of scholars, professionals, students, and, more generally, early-career archaeologists, and it accepts contributions written both in Italian and English. ArcheoLogica Data proposes to indissolubly associate data and interpretation. It embraces that global idea of ​​archaeological data that integrates all the discipline declinations without any thematic or chronological constraints. Data is at the centre, and around lies everything that can stem from it: interpretations, hypotheses, reconstructions, applications, theoretical and methodological reflections, critical ideas, constructive discussions.
This study presents new evidence for the development of commerce and inter-regional trade through survey and analysis of urban layout and architecture. The study of Roman urbanism – especially its early (Republican) phases – is extensively rooted in the evidence provided by a series of key sites, several of them located in Italy. Some of these Italian towns (e.g. Fregellae, Alba Fucens, Cosa) have received a great deal of scholarly attention in the past and they are routinely referenced as textbook examples, framing much of our understanding of the broad phenomenon of Roman urbanism. However, discussions of these sites tend to fall back on well-established interpretations, with relatively little or no awareness of more recent developments. This is remarkable, since our understanding of these sites has since evolved thanks to new archaeological fieldwork, often characterised by the pursuit of new questions and the application of new approaches. Similarly, new evidence from other sites has since prompted a reconsideration of time-honoured views about the nature, role and long-term trajectory of Roman towns in Italy. Tracing its origins in the Laurence Seminar on Roman Urbanism in Italy: recent discoveries and new directions, which took place at the Faculty of Classics of the University of Cambridge (27–28 May 2022), this volume brings together scholars whose recent work at key sites is contributing to expand, change or challenge our current knowledge and understanding of Roman urbanism in Italy. The individual chapters showcase some of the most recent methods and approaches applied to the study of Roman towns, discussing the broader implications of fresh archaeological discoveries from both well known and less widely known sites, from the Po Plain to Southern Italy, from the Republican to the Late Antique period (and beyond).