Download Free Straordinarie Avventure Di Testa Di Pietra Book in PDF and EPUB Free Download. You can read online Straordinarie Avventure Di Testa Di Pietra and write the review.

Il Mastro artigliere bretone è la figura di primo piano di questo terzo ed ultimo romanzo del ciclo nel cui sfondo vi è sempre la guerra di indipendenza americana. Gli insorti americani hanno liberato dagli inglesi Boston, le province del sud e New York, ora le truppe di Washington sono impegnate nel Canada. È di vitale importanza che alcune urgentissime istruzioni arrivino alle truppe americane presenti vicino al Lago Champlain, ma l'impresa è tanto più difficile e pericolosa in quanto si compie in inverno inoltrato e la zona da attraversare è abitata da indiani che appoggiano gli inglesi. E chi poteva essere più adatto di Testa di Pietra, popolarissimo per la sua forza, la sua astuzia e la sua mira infallibile? Perciò il buon mastro e Piccolo Flocco partono per la difficile missione. Nonostante il tradimento della guida Davis e tante insidie, Testa di Pietra è sempre all'altezza della situazione; grazie alla sua forza riesce a sconfiggere in un duello a colpi d'ascia il capo di una tribù indiana e diventa così nientemeno che grande "sakem"! È in questa veste che incontra il suo amato baronetto William Mac-Lellan, inviato da Washington a controllare la situazione. Quest'ultimo viene anche informato della presenza molto vicina del fratellastro, il pericoloso rivale marchese d'Halifax. Infine nel castello del barone di Clairmont avviene lo scontro decisivo tra i due nobili scozzesi. La vittoria non può però che spettare al leale e generoso Mac-Lellan ed è con la morte del Marchese d'Halifax che si chiude definitivamente questo ciclo sullo fondo di un'altra vittoria: quella dell'indipendenza americana.
Esordisce nel 1875 come scrittrice di novelle pubblicate in importanti riviste del tempo - il Pungolo, L'illustrazione italiana, il Marzocco - viaggiando ed entrando in contatto con Verga e Capuana, esponenti della corrente letteraria del Verismo, alla quale ella stessa aderì. Nel 1890 fu tra i fondatori della rivista Vita intima, che tuttavia cessò le pubblicazioni l'anno dopo. Negli ultimi anni Neera fu probabilmente colpita da un tumore che le impedì di scrivere - ma riuscì a dettare le sue memorie, Una giovinezza del secolo XIX, pubblicate postume nel 1919 - e la condusse alla morte nel 1918. Scrittrice prolifica e di successo, il tema dominante della sua narrativa è l’analisi della condizione femminile – della quale ella accetta il ruolo socialmente subordinato – limitandosi a rivendicare le ragioni del cuore e della sensibilità femminile a fronte della mediocrità della realtà quotidiana nella quale le protagoniste dei suoi romanzi finiscono per ripiegare. Fonte Wikipedia
Al tempo dei tempi, quando ogni cosa era di bronzo — e, anche, i cuori e le facce degli uo-mini — scivolò all'onor del mondo un pargoletto, destinato dalla benigna sorte a mostrare esempio di rare virtù. Sin dai primi vagiti, difatti, l'eccelso personaggio, che doveva poi, col nome di Macario, vivere e morire diffondendo intorno a sé un acuto odore di santità, volle appalesare con chiari segni la propria missione opponendo un fiero corruccio agli osceni allettamenti dei sensi e rifiutando il latteo alimento sol perché offertogli in una coppa di carne nuda da una poco timorata nutrice. Con irati gesti e mugolii disapprovatori egli respinse, dunque, ben tre volte la coppa: e, forse, avrebbe prematuramente rinunciato a un'esistenza, che si rivelava piena di tentazioni peccaminose e di scandali, se la materna sollecitudine non si fosse affrettata a licenziar sui due piedi la proprietaria di un calice così dolce al tatto e così amaro per l'anima, e a comprare un biberone, che porgesse so-stegno e cibo alle ancor deboli forze del bimbo.
Avviato agli studi di giurisprudenza dal padre – Carlo Bersezio, un giudice di tendenze liberali – frequenta fin da adolescente i circoli letterari della capitale sabauda. Esordisce quattordicenne con un primo lavoro teatrale, Le male lingue, che conoscerà successivamente una discreta fortuna sotto il nuovo titolo Una bolla di sapone (Milano 1876). Il suo vero esordio teatrale avviene al Carignano di Torino nella stagione 1852/1853 con i drammi Pietro Micca e Romolo in cui gli ideali patriottici venivano adattati ai canoni classici dell'arte drammatica. Quasi come una sorta di basso continuo la sua opera (per il resto fortemente debitrice a influenze d’oltralpe, da Dumas a Hugo, Balzac, Sue) è percorsa da una vena umoristica e satirica. Assumendo nel 1854 la direzione del Fischietto, uno dei più importanti periodici satirici d’Italia, riscuote un'ampia notorietà. Il capolavoro riconosciuto di Bersezio è la commedia piccolo-borghese Le miserie di Monsù Travet (rappresentata a Torino al Teatro Alfieri il 4 aprile 1863 dalla compagnia di Giovanni Toselli) che ebbe a suo tempo gli elogi di Manzoni, mentre il nome del suo protagonista Travet o Travetti venne accolto nel Dizionario di Petrocchi come sinonimo di «piccolo burocrate», «impiegatuccio» ed era ancora ampiamente usato fino agli anni settanta del XX secolo. (Fonte Wikipedia)
La sterminata erudizione dell’Imbriani, che nei romanzi è usata per sviare sardonicamente la narrazione, in questa “panzana”, tale è definita dall’autore, è usata per avviare invece la possibilità d’un diverso svolgimento storico, d’un’ucronia. Che il duca Valentino dopo la sconfitta in Italia sia morto in Spagna, è storia solo per chi conosce appena le fonti più note. Per chi come Imbriani è a conoscenza di tante rarità librarie, l’ultima parte di vita di Cesare Borgia ha ben altro esito. Che poi questo scorcio di biblioteca imbrianesca che sorregge la tesi storica, “preborgesianamente”, come è stato detto, mescoli edizioni false ma plausibili a edizioni vere ma improbabili, come può il povero lettore, impotente di fronte a tanto sfoggio di cultura, accorgersene? E così citazione dopo citazione libresca Cesare Borgia raggiunge il nuovo mondo e convince per amore la medusa azteca, la bellissima principessa che pietrifica chiunque la fissi negli occhi, Ciaciunena l’impietratrice, a essere strumento della sua vendetta e cambiare il corso storico delle cose italiane. Ma innamoratosi anche lui, l’audacia e la confidenza che anche come amante dimostra lo perde, e viene inavvertitamente pietrificato dalla fanciulla. Che disperata, vuole almeno portare a termine la vendetta dell’uomo che amava, e giunge in Vaticano alla presenza di Giulio II per pietrificare il papa e tutta la sua corte. Ma, com’è come non è, i suoi poteri lapidificatori decadono in questo emisfero e Giulio II scampa alla pietrificazione quanto al corpo; «quanto al cuore dell’augusto vegliardo, già da prima e da un pezzo era di sasso, di macigno, di scoglio», come lapidariamente – è il caso di dire – soggiunge l’explicit di questa serissima panzana. Neppure nel gioco letterario l’acre pessimismo d’Imbriani che colora di tragico il cinico e il beffardo della sua intuizione del mondo si placa. Né la storia d’Italia sa mutarsi in meglio e far pendere le sorti in favore della santa ambizione di Cesare Borgia d’unificarla. Sicché questa panzana che così bizzarramente illustra il suo pessimismo scava ben a fondo nelle scelte politiche d’Imbriani mettendo in luce e mostrando una delle convinzioni e degli atteggiamenti che infondono il suo spirito reazionario. (Fonte Wikipedia)
Dedicato alla madre e rivolto alle giovani donne, nella speranza che il Risorgimento politico fosse anche un risorgimento femminile, è lo scritto La donna e i suoi rapporti sociali, pubblicato nel 1864. Convinta repubblicana, non esita a rimproverare a Mazzini e ai suoi seguaci l'idea conservatrice che il posto della donna stia soltanto nella famiglia: «non dite più che la donna è fatta per la famiglia, che nella famiglia è il suo regno e il suo impero! Le son queste vacue declamazioni come mille altre di simil genere! Ella esiste nella famiglia, nella città, in faccia ai pesi e ai doveri; di questi all'infuori, ella non esiste in nessun luogo». Il presente eBook ricalca e rinforza i temi già sviluppati in La Donna e i suoi Rapporti Sociali.
Il presente libro nasce come tentativo di sintetico catalogo ragionato del cinema horror degli anni 80 compiuto da uno spettatore che nel 1980 aveva cinque anni e nel 1990 quindici, quindi uno spettatore fortemente influenzabile e che, pertanto, risente, nei giudizi, delle proprie memorie di giovane testimone, delle paure e delle inquietudini che le tematiche horror gli trasmettevano. L'approccio ai film avviene pertanto su basi fortemente affettive e nostalgiche. L'angolo di prospettiva seguito, è francamente unilaterale: non si è voluto rifare qui una storia generale ed approfondita del cinema horror dal 1980 al 1990, ma verificare l'influenza diretta delle varie tematiche sulla produzione internazionale, le imitazioni del passato e gli indirizzi e le nuove mete indicate dai maestri quali Tobe Hooper, Wes Craven, Kubrick, Carpenter, ect. ect.. Così analizzando le varie tematiche e le piccole o grandi ideologie che esse trasmettono potremo ritrovare alcuni tratti tipici di fortunatissimi filoni quali Halloween, Venerdì 13, solo per citare i più importanti. Inoltre un viaggio nel Cinema Horror degli anni 80 analizzato sotto un profilo laico ed il profilo religioso, prettamente cattolico. Diversificazioni di analisi, certo, ma un sicuro approfondimento delle tematiche che ci interessano. Infatti di tutti i film presi in considerazione, non solo si dà un sintetico giudizio laico, ma si riporta anche l’approfondita Scheda redatta dal Centro Cattolico Cinematografico che analizza la trama, valuta il film sotto il profilo etico-morale-religioso, al fine di indicare ai Cattolici se può essere visto o meno. Ne viene fuori uno spaccato veramente interessante e, a volte, addirittura divertente. Bisogna dare atto, però, che la critica cattolica sa diversificare il giudizio religioso da quello tecnico-creativo. Ciò vuol dire che un film può essere riconosciuto come un capolavoro, ma non per questo ottenere il nulla osta di visibilità. Il libro è stato concepito per l’editoria elettronica è come tale ha delle peculiarità che il libro cartaceo non ha. La principale è quella della interattività. Non indispensabile ma opportuna. Disponendo di una connessione internet sul proprio lettore di ebook sarà possibile collegarsi, ad esempio, a Wikipedia potendo così consultare una scheda approfondita del film e del suo regista. Inoltre subito dopo l’introduzione si riportano tutti i film horror usciti dal 1980 al 1989 linkati a IMDB e a MRQE per le recensioni in lingua inglese.
Who created the most famous Southeast Asian hero during the heyday of imperialism and colonialism? Who inaugurated with The Mysteries of the Black Jungle over a century long link uniting the Italian imaginary to the Indian one? Who envisioned the most celebrated interracial love stories of world literature, those between Sandokan, leader of the Tigers of Mompracem, and Marianna, the Pearl of Labuan, between Tremal-Naik, the Bengali snake catcher, and Ada, the Virgin of Kali’s temple at the time of the British Raj? Who defined the Caribbean as a symbolic trope of plunder and rebellion through the melancholic viewpoint of the Black Corsair and the forsaken love for his enemy’s daughter? Who created Yanez de Gomera, a most famous Portuguese hero, and the imperfect voice of white anti-colonialism? It was Italy’s great adventure novelist, Emilio Salgari (Verona, 1862 – Turin, 1911). From the Mahdi’s revolt in Sudan to the African slave trade, from the Philippine insurgency to the Mediterranean at war between Turks and Christians, and to ancient Egypt, Salgari’s breath-taking plots, together with his indigenous heroes and heroines in Vietnam, Thailand, Venezuela, Arctic Canada, the American Far West, the Chinese diaspora, deeply challenge canonical colonialist representations by contemporary Victorian authors like Conrad, Kipling, and Forster.
This volume is a result of the need to reflect upon Portugal’s position from the viewpoint of the literary assets imported and exported through translation. It brings together a number of scholars working in the field of Translation Studies directly concerned with the Portuguese cultural system in order to analyse this question from various theoretical perspectives and from case studies of translation flows and movements in Portuguese culture. By Translating Portugal Back and Forth, the articles discuss issues such as: how can one draw the borderline between a peripheral and a semi-peripheral system? Is this borderline useful or necessary? How peripheral is the Portuguese cultural system as far as translation transfers are concerned? How stable or pacific has this positioning been? Does the economic and historical perception of Portugal as peripheral entail that, from the viewpoint of translation, it would behave similarly? By addressing some of these questions, and as shown by the (second) subtitle – Essays in Honour of João Ferreira Duarte –, the volume pays homage to one of the most prominent Translation Studies scholars in Portugal, who has extensively reflected on the binary discourse on translation, its metaphors and images.