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Cos'è il fallimento del mercato Il termine "fallimento del mercato" deriva dal campo dell'economia neoclassica e si riferisce a uno scenario in cui la distribuzione di merci e servizi da parte di un libero mercato mercato non è Pareto ottimale. Questa circostanza si traduce spesso in una perdita di notevole valore economico. I fallimenti del mercato possono essere intesi come situazioni in cui il perseguimento del proprio interesse personale porta a risultati che non sono efficienti? risultati che, dal punto di vista della società, hanno margini di miglioramento. Il concetto può essere fatto risalire al filosofo vittoriano Henry Sidgwick, a cui viene attribuito il merito di essere stato il primo a utilizzare il termine nel campo dell'economia intorno all'anno 1958. Una serie di fattori, tra cui beni pubblici, preferenze incoerenti nel tempo, informazioni asimmetrie, mercati non competitivi, difficoltà del principale/agente ed esternalità sono spesso collegati ai fallimenti del mercato. Come trarne vantaggio (I) Approfondimenti e convalide sui seguenti argomenti: Capitolo 1: Fallimento del mercato Capitolo 2: Economia Capitolo 3: Microeconomia Capitolo 4: Ronald Coase Capitolo 5: Efficienza paretiana Capitolo 6: Economia ambientale Capitolo 7: Problema del free-rider Capitolo 8: Esternalità Capitolo 9: Economia partecipativa Capitolo 10: Indice degli articoli di economia Capitolo 11: Inefficienza X Capitolo 12: Teorema di Coase Capitolo 13: Imposta pigouviana Capitolo 14: Costo sociale Capitolo 15: Economia del benessere Capitolo 16 : Efficienza allocativa Capitolo 17: Robin Hahnel Capitolo 18: Fallimento del governo Capitolo 19: Mercato (economia) Capitolo 20 : Diritti di proprietà (economia) Capitolo 21: Economia pubblica (II) Rispondere alle principali domande del pubblico sul fallimento del mercato. (III) Esempi del mondo reale per l'utilizzo del fallimento del mercato in molti campi. A chi è rivolto questo libro Professionisti, studenti universitari e laureati, appassionati, hobbisti e coloro che vuoi andare oltre le conoscenze o le informazioni di base per qualsiasi tipo di fallimento del mercato.
Come si struttura l’attuale Unione europea? Quali sono le sue caratteristiche e come deve modificarle se vuole compiere davvero un salto di qualità per portare a compimento il disegno originario di una terra che sia culla di nazioni diverse ma vicine, per diventare una Europa unita e rappresentativa degli Stati e dei cittadini, in una parola, Federale? L’Europa di oggi è una grande porta con tante serrature, ma per trovare l’Europa del futuro e guardare oltre bisogna aprirle tutte e di tutte trovare le chiavi. Ecco il perché di questo libro che fotografa alcuni dei principali aspetti che caratterizzano la nostra Europa attuale, ognuno dei quali è una serratura da aprire e quelle che proponiamo sono per noi le chiavi giuste. Le chiavi di una Federazione europea. How is the European Union structured? What are its features and how should it change to take that qualitative step and achieve the original idea of a land that is the cradle of different, but close nations, and turn itself into a united Europe which represents the States but also the citizens. In one word, a Federation? Today’s Europe is a great door with many locks; to discover the Europe of the future and look ahead of us, we need to find all the keys and open all these doors. This is why we wrote this book, which takes a picture of some of the main features of today’s Europe, each one of which is a lock that needs to be opened, and for which we try to suggest the right keys. The keys of our European federation.
Includes sections "Rassegna delle pubblicazioni economiche" and "Rassegna della stampa economica periodica."
Nell’era della globalizzazione totale è sempre più importante comprendere come le forze economiche di un Paese si organizzino per fare dell’informazione uno strumento di sviluppo economico e di difesa dei suoi interessi vitali, tanto più che la crisi in cui siamo entrati rischia di accrescere, ancora di più, la lotta per l’accesso ai mercati mondiali. Lo scontro a livello economico si è radicato con forza soprattutto dopo la conclusione della Guerra Fredda e si presenta come un conflitto in crescita, nel quale non solo gli attori coinvolti sono spesso tra loro interdipendenti, ma agiscono all’interno di una rete globale che non ha dei riferimenti geografici o giuridici precisi e unici, complicando ancora di più la lettura del quadro d’insieme. Per annientare il proprio nemico nella guerra economica qualunque mezzo è lecito – dalle misure protezionistiche fino allo spionaggio o alle attività di lobbying – e non vi sono strutture che determinino limiti o stabiliscano un ordine. In particolare, con l’enorme diffusione dei mezzi di comunicazione, la guerra economica si è avvalsa sempre più di un suo strumento efficace: la guerra dell’informazione. Gli attori coinvolti, siano essi Stati o imprese, usano questo strumento per aumentare il proprio raggio d’azione a livello planetario (basti pensare alla possibilità di comunicare in tempo reale da una parte all’altra del mondo), ma anche come mezzo marcatamente offensivo (manipolando a proprio vantaggio, per esempio, le informazioni destinate ai consumatori).