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Non è stato inserito nullaGli Atti del Convegno Internazionale "KAINUA 2017. Knowledge, Analysis and Innovative Methods for the Study and the Dissemination of Ancient Urban Areas", a cura di S. Garagnani e A. Gaucci, sono pubblicati nella rivista «Archeologia e Calcolatori», n. 28, tomo 2. Il Convegno, in onore del 70° Compleanno del Professor Giuseppe Sassatelli, si è tenuto a Bologna presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna nell'aprile 2017. Più di cinquanta articoli, suddivisi in 6 sezioni (1. Ancient Cities: Past and Current Perspectives; 2. Kainua Project; 3. Etruscan Cities and their Landscapes: New Perspectives, Innovative Methods and Dissemination; 4. From the Ancient Cities to the Landscapes: Projects and Researches; 5. Starting and Ongoing Projects; 6. Methodologies, Applications and Integrated Solutions) affrontano il tema delle ricerche sulle città antiche e il loro territorio basate sull'applicazione di metodologie innovative. Particolare attenzione è stata data ai risultati del progetto sulla città etrusca di Marzabotto, l'antica Kainua, e ai progetti che interessano i principali centri etruschi dell'Italia antica, a cui si sono dedicate due sezioni specifiche.
Il numero 35.1, 2024 di Archeologia e Calcolatori è un volume ricco e articolato che contiene tre sezioni speciali e un gruppo di 15 contributi dedicati all’applicazione delle più attuali tecnologie informatiche nei diversi settori della ricerca archeologica, in cui si nota una crescente attenzione verso il dato visuale e la modellazione virtuale. La prima sezione, curata da G. Gambacurta e F. Bortolami, è dedicata agli Atti del workshop (Venezia 25 settembre 2023) “Necropoli etrusco-italiche: archeologia digitale e paesaggio funerario”, che offrono un interessante focus sul tema della ricostruzione del paesaggio funerario attraverso le nuove tecnologie, presentando alcuni significativi casi di studio. La seconda sezione è curata da V. Fromageot-Laniepce e A.V. Szabados e tratta di “Images antiques et humanités numériques”, tematica particolarmente fertile negli studi della scuola francese. La sezione, in particolare, riferisce i risultati dei seminari ArcheoNum, organizzati dall’equipe CNRS-ArScAn con l’obiettivo di creare uno spazio di dialogo sulle questioni dell’archeologia e del patrimonio culturale digitali. La terza sezione, curata da A. Caravale. P. Moscati e I. Rossi, chiude il volume, pubblicando i primi risultati del lavoro di alcuni gruppi di ricerca impegnati nel Progetto PNRR H2IOSC, che mira a creare un cluster di Infrastrutture di Ricerca nei settori delle Scienze Umane, delle Tecnologie Linguistiche e dei Beni Culturali.
Nel volume 31.2 sono pubblicati gli Atti di due Convegni internazionali. Il primo, “Milano internazionale: la fragilità territoriale dei contesti archeologici” (Milano, 13 marzo 2019), promosso dal Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano e dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, è a cura di G. Bagnasco Gianni, S. Bortolotto, A. Garzulino e M. Marzullo. Il secondo, “Logic and computing. The underlying basis of digital archaeology”, è una sessione speciale dell’IMEKO TC-4 International Conference on Metrology for Archaeology and Cultural Heritage (MetroArchaeo, Firenze, 4-6 dicembre 2019), a cura di A. Caravale e P. Moscati. Gli Atti raccolgono rispettivamente 9 e 15 contributi, introdotti dai curatori che illustrano scopi e risultati delle ricerche presentate, in cui l’uso delle tecnologie informatiche è determinante per l’analisi, l’interpretazione e la diffusione e valorizzazione dei dati. La prospettiva diacronica della sessione dedicata al calcolo e alla logica nella storia dell’informatica archeologica consente di collegare, attraverso un ponte teorico-metodologico, le prime esperienze di informatizzazione dei dati archeologici con le tendenze più recenti dell’archeologia digitale.
Il volume 32.2 è suddiviso in due parti. La prima contiene un inserto speciale, intitolato “From Pottery to Context. Archaeology and Virtual Modelling” e curato da Vincenzo Baldoni. L’inserto, che raccoglie complessivamente 11 contributi, è suddiviso a sua volta in due sezioni, di cui la prima (The ‘Alma Idea’ Numana Project) illustra i principali risultati del progetto di ricerca “Dal reperto al paesaggio: analisi archeologica e modellazione virtuale delle necropoli picene di Numana (AN)”, promosso dall’Università di Bologna, mentre la seconda (From Pottery to Context: Methodologies, Practices, Case Studies) approfondisce alcune tematiche di ricerca di particolare attualità nel settore dell’archeologia digitale. Nella seconda parte del volume, intitolata “Archaeological Computing: Selected Papers from the 2020 IMEKO TC-4 MetroArchaeo International Conference” e curata da Alessandra Caravale, sono pubblicati i migliori contributi scientifici sull’informatica archeologica selezionati da un Comitato scientifico internazionale e premiati nel corso dell’edizione del Convegno internazionale Metrology for Archaeology and Cultural Heritage promosso nel 2020 dall’Università di Trento https://www.metroarcheo.com/ma2020/awards
Il volume 32.1 è suddiviso in due parti. La prima comprende gli articoli proposti annualmente alla rivista da studiosi italiani e stranieri che illustrano ricerche archeologiche interdisciplinari in cui l’uso delle tecnologie informatiche risulta determinante per l’acquisizione, l’elaborazione e l’interpretazione dei dati. Tecniche di analisi statistica, banche dati, GIS e analisi spaziali, tecniche di rilievo tridimensionale e ricostruzioni virtuali, sistemi multimediali, contribuiscono a documentare le testimonianze del passato e a diffondere i risultati della ricerca scientifica. La seconda parte del volume contiene un inserto speciale curato da Angela Bellia e dedicato a una tematica innovativa, l’archeomusicologia, un campo di ricerca multidisciplinare che adotta i metodi dell’archeologia per lo studio della musica e della vita musicale nel mondo antico. Gli articoli s’incentrano sul ruolo delle tecnologie digitali basate sulla modellazione 3D e sulla simulazione del suono per ampliare le conoscenze sugli strumenti musicali dell’antichità e sul prezioso, ma estremamente labile, patrimonio sonoro. Chiude il volume la sezione dedicata alle Note e recensioni.
Il volume 30 di «Archeologia e Calcolatori» si apre con un inserto speciale, dedicato al trentennale della rivista. Alle introduzioni di F. Djindjian e di P. Moscati, che delineano un quadro dell’informatica archeologica nel suo divenire, seguono gli articoli dei membri del Comitato di Redazione, a testimoniare l’attività di ricerca e di sperimentazione che ha caratterizzato il cammino editoriale della rivista, e il contributo di una giovane laureata dell’Università Bocconi, che ha lavorato a stretto contatto con il team di «Archeologia e Calcolatori». Nella parte centrale sono pubblicati gli articoli proposti annualmente dagli autori. Ne emerge un quadro che rappresenta gli aspetti applicativi più qualificanti dell’informatica archeologica (le banche dati, i GIS, le analisi statistiche, i sistemi multimediali), ma che guarda oggi con sempre maggiore interesse agli strumenti di visualizzazione scientifica e di comunicazione delle conoscenze. Il volume si chiude con gli Atti del XII Workshop ArcheoFOSS (Free, Libre and Open Source Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica), un’iniziativa lodevole, nata nel 2006, cui si è più volte dato spazio nelle pagine della rivista.
I saggi raccolti in questo volume illustrano i risultati scientifici del primo anno di attività che un team italo-montenegrino ha svolto sul sito di Doclea e sul territorio circostante (ArcheoLab Italia Montenegro). Il progetto nasce da una serie di accordi bilaterali che dal 2015 l’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico e il Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha intrattenuto con il Ministero della Scienza, il Ministero della Cultura del Montenegro e l’Historical Institute dell’Università del Montenegro. Oggetto della ricerca è la città romana di Doclea e il suo territorio: fondata come municipio romano nel I sec. d.C. in una pianura circondata da colline e delimitata da tre corsi d’acqua, si trova a circa tre chilometri dall’attuale capitale del paese, Podgorica. Scavata soprattutto alla fine del XIX secolo e solo in parte nel corso del XX secolo, fu la seconda città importante per dimensioni della Dalmazia romana. Ancora oggi sono visibili un grande foro, terme, templi e case private, tre chiese di epoca medievale oltre a un imponente circuito murario. Alcuni discutibili interventi moderni, quali la costruzione di una ferrovia che negli anni ’40 ha tagliato a metà il sito archeologico e la mancanza di una vera politica di conservazione e valorizzazione, stanno mettendo a rischio l’integrità e la capacità di fruizione del sito, che rappresenta uno dei monumenti più importanti per l’identità culturale della nazione montenegrina. Dalle ricerche di archivio e bibliografiche alla ricognizione archeologica, fino all’applicazione di nuove tecnologie di indagine, il testo è il risultato di un dialogo interdisciplinare che ha lo scopo di conoscere e valorizzare il sito e il suo paesaggio. Dal 2018 l’ArcheoLab Italia Montenegro è divenuto Progetto di Grande Rilevanza del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con il titolo “Il Futuro del Passato: studio e valorizzazione dell’antica Doclea, Montenegro” (2018-2020).
Il numero 34.1, 2022 della rivista Archeologia e Calcolatori è caratterizzato dalla pubblicazione degli Atti di due Convegni internazionali. Il primo riguarda la sedicesima edizione del Convegno ArcheoFOSS, dal titolo “Open Software, Hardware, Processes, Data and Formats in Archaeological Research”, svoltosi a Roma il 22-23 settembre 2022 presso la sede del Digilab della Sapienza Università di Roma. Gli Atti, curati da Julian Bogdani e Stefano Costa, comprendono 21 articoli che ben testimoniano il successo e la vitalità dell’iniziativa, nata nel 2006, cui si è più volte dato spazio nelle pagine della rivista. La seconda parte del volume, che raccoglie 14 contributi, è stata curata da Carlo Citter e Agostino Sotgia ed è dedicata agli Atti della Sessione speciale “Modelling the Landscape. From Prediction to Postdiction” della settima edizione della Landscape Archaeology Conference (Iași, Romania 10-15 September 2022). Si tratta di un tema dedicato all’uso dei modelli per lo studio dei paesaggi antichi, considerato sia attraverso l’approccio predittivo “tradizionale”, perché in uso dagli anni Novanta, sia attraverso quello postdittivo, che i curatori definiscono più “sperimentale”.
Proceedings of the 14th edition of ArcheoFOSS, 18 high-level and peer reviewed papers are well distributed between two thematic sections—Application Cases and Development, and Open Data—contributed by more than forty Italian and foreign scholars, researchers and freelance archaeologists working in the field of Cultural Heritage.