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Il presente libro nasce come tentativo di sintetico catalogo ragionato del cinema horror degli anni 80 compiuto da uno spettatore che nel 1980 aveva cinque anni e nel 1990 quindici, quindi uno spettatore fortemente influenzabile e che, pertanto, risente, nei giudizi, delle proprie memorie di giovane testimone, delle paure e delle inquietudini che le tematiche horror gli trasmettevano. L'approccio ai film avviene pertanto su basi fortemente affettive e nostalgiche. L'angolo di prospettiva seguito, è francamente unilaterale: non si è voluto rifare qui una storia generale ed approfondita del cinema horror dal 1980 al 1990, ma verificare l'influenza diretta delle varie tematiche sulla produzione internazionale, le imitazioni del passato e gli indirizzi e le nuove mete indicate dai maestri quali Tobe Hooper, Wes Craven, Kubrick, Carpenter, ect. ect.. Così analizzando le varie tematiche e le piccole o grandi ideologie che esse trasmettono potremo ritrovare alcuni tratti tipici di fortunatissimi filoni quali Halloween, Venerdì 13, solo per citare i più importanti. Inoltre un viaggio nel Cinema Horror degli anni 80 analizzato sotto un profilo laico ed il profilo religioso, prettamente cattolico. Diversificazioni di analisi, certo, ma un sicuro approfondimento delle tematiche che ci interessano. Infatti di tutti i film presi in considerazione, non solo si dà un sintetico giudizio laico, ma si riporta anche l’approfondita Scheda redatta dal Centro Cattolico Cinematografico che analizza la trama, valuta il film sotto il profilo etico-morale-religioso, al fine di indicare ai Cattolici se può essere visto o meno. Ne viene fuori uno spaccato veramente interessante e, a volte, addirittura divertente. Bisogna dare atto, però, che la critica cattolica sa diversificare il giudizio religioso da quello tecnico-creativo. Ciò vuol dire che un film può essere riconosciuto come un capolavoro, ma non per questo ottenere il nulla osta di visibilità. Il libro è stato concepito per l’editoria elettronica è come tale ha delle peculiarità che il libro cartaceo non ha. La principale è quella della interattività. Non indispensabile ma opportuna. Disponendo di una connessione internet sul proprio lettore di ebook sarà possibile collegarsi, ad esempio, a Wikipedia potendo così consultare una scheda approfondita del film e del suo regista. Inoltre subito dopo l’introduzione si riportano tutti i film horror usciti dal 1980 al 1989 linkati a IMDB e a MRQE per le recensioni in lingua inglese.
Una esotica avventura
Proseguono le avventure di Capitan Tempesta, la bella e intrepida veneziana, acerrima nemica dei Turchi.
Metà del Seicento: Inghilterra e Francia combattono contro la potenza degli spagnoli e iniziano ad inviare navi corsare in scorribanda per l'Oceano per combattere quelle nemiche e danneggiare così il commercio delle loro colonie e nel1625 due navi, con a bordo i primi corsari, gettano l'ancora davanti all'isola di San Cristoforo e vi si stabiliscono. Ma una nave spagnola distrugge dopo cinque anni la loro base e i pochi che riescono a sopravvivere trovano un rifugio all'isola della Tortuga facendone la base di partenza per tutte le loro spedizioni. Gli abitanti di Santo Domingo però, vedendo che il loro commercio è in pericolo, dopo un attacco riescono a sconfiggerli e ad allontanarli. Un giorno però, i bucanieri e i filibustieri riescono a far ritorno all'isola. Arriva intanto alla Tortuga un nobile italiano circondato dal mistero, un certo Emilio signore di Ventimiglia, Valpenta e Roccabruna. Durante un assedio in Europa, durante la guerra fra Francia e Spagna, gli spagnoli tagliata la ritirata comprano un duca fiammingo, Van Guld, ordinandogli di tradire i superstiti italo-francesi rifugiatisi in una rocca. Riesce nel suo malvagio piano, ma uccide il fratello maggiore di Emilio, che, dopo essersi miracolosamente salvato dalla carneficina degli Spagnoli, per vendicarsi lo insegue nei Caraibi dove lui e i suoi due fratelli diventano il Corsaro Nero, Rosso e Verde(nero). Il romanzo ha inizio quando due filibustieri, Carmaux e Van Stiller, vengono ripescati dalla "Folgore", nave filibustiera appartenente a Emilio di Roccabruna, conte di Valpenta e di Ventimiglia, conosciuto come il Corsaro Nero. Una volta a bordo, i due raccontano al terribile comandante che suo fratello, Enrico di Ventimiglia conosciuto come il Corsaro Rosso era stato impiccato nella piazza di Maracaibo per ordine di Van Guld, governatore della città. Emilio decide così di recarsi a Maracaibo per sottrarre il cadavere del fratello e, reclutati Carmaux e Van Stiller, affida il comando della nave a Morgan, suo luogotenente. Dopo aver catturato una guardia spagnola e guadagnato l'aiuto di Moko, un africano eremita, i filibustieri giungono aMaracaibo. Dopo numerose avventure il Corsaro riesce a rapire la salma del fratello e a rimbarcarsi sulla Folgoredove, dopo aver celebrato il funerale del fratello, giura solennemente che sterminerà Van Guld e tutta la sua famiglia. Sulla strada del ritorno per la Tortuga, i filibustieri assaltano una nave spagnola che trasporta una bionda fanciulla che si fa chiamare Honorata Willerman, duchessa di Weltrendrem, di cui Emilio si innamora, ricambiato. Dopo essersi imbattuti in un terribile uragano la nave giunge finalmente alla Tortuga. Qui il racconto s'interrompe e l'autore introduce una parentesi storica, citando le imprese di grandi filibustieri realmente esistiti e spiegando cosa siano la filibusteria e la bucaneria. Ha poi inizio il racconto della spedizione per assalire Maracaibo. La caccia di Emilio lo porta, insieme a Carmaux, Wan Stiller, Moko e il soldato che avevano catturato poco tempo prima, promosso a guida del drappello, nella foresta vergine. Lì il gruppo incontrerà coguari e puzzole, vampiri, sabbie mobili e antropofagi. Giunti quasi alla meta, il soldato e Moko si fermano, mentre i tre filibustieri proseguono la caccia. Seguirà uno scontro contro le forze di Van Guld e l'assalto a Gibraltar. Finite queste avventure pericolose, il Corsaro scoprirà che Honorata è in realtà la figlia di Van Guld e, combattuto tra onore e amore, farà imbarcare la giovane su una scialuppa e l'abbandonerà in mare con enorme dolore. Il romanzo si conclude con Carmaux che dice al suo amico Wan Stiller: «Guarda lassù! Il Corsaro Nero piange».
Alla conquista della luna è un breve racconto di Emilio Salgari che narra di un tentativo di raggiungere il lontano satellite terrestre.
Diretto seguito del romanzo I corsari delle Bermude, la vicenda sembra così aver subito solo una breve pausa. Infatti, mentre la lotta infuriava tra la "Tuonante" e la fregata del Marchese d'Halifax, la bella nave del capitano William Mac-Lellan aveva ricevuto un grave danno: le era stato spezzato l'albero di trinchetto e quindi la sua corsa era stata interrotta e l'odiato marchese aveva potuto prendere il largo. La nave deve perciò tornare a Boston per le riparazioni, ma è di nuovo ben presto pronta a riprendere il mare e a dare battaglia. È pronta per la sua "crociera" ed è tanto più temuta per la presenza, a bordo, di un artigliere abilissimo, Mastro Testa di Pietra, sempre in compagnia del simpatico Piccolo Flocco. Postosi nuovamente sulle tracce del Marchese, riprende con lui la battaglia, furiosa e terribile. Sia la corvetta "Tuonante" che la fregata nemica si incagliano in banchi di sabbia e gli equipaggi si affidano a zattere di fortuna. Navi inglesi raccolgono il Marchese d'Halifax e Mary, che raggiungono così New-York, dove il fratellastro di Mac-Lellan è deciso ad organizzare il suo matrimonio con la fanciulla. L'astuto Testa di Pietra vigila e così il duello decisivo tra Mac-Lellan e il Marchese si svolge nientemeno che nella cappella sotterranea di una chiesa, interrompendo la cerimonia. Il libro si chiude con un affrettata conclusione in cui si accenna alle nozze tra il baronetto e la bella Mary, nello stesso giorno in cui il generale Washington vinse le armate inglesi comandate dal capitano Cadwallari sulla Delavara.
Il Mastro artigliere bretone è la figura di primo piano di questo terzo ed ultimo romanzo del ciclo nel cui sfondo vi è sempre la guerra di indipendenza americana. Gli insorti americani hanno liberato dagli inglesi Boston, le province del sud e New York, ora le truppe di Washington sono impegnate nel Canada. È di vitale importanza che alcune urgentissime istruzioni arrivino alle truppe americane presenti vicino al Lago Champlain, ma l'impresa è tanto più difficile e pericolosa in quanto si compie in inverno inoltrato e la zona da attraversare è abitata da indiani che appoggiano gli inglesi. E chi poteva essere più adatto di Testa di Pietra, popolarissimo per la sua forza, la sua astuzia e la sua mira infallibile? Perciò il buon mastro e Piccolo Flocco partono per la difficile missione. Nonostante il tradimento della guida Davis e tante insidie, Testa di Pietra è sempre all'altezza della situazione; grazie alla sua forza riesce a sconfiggere in un duello a colpi d'ascia il capo di una tribù indiana e diventa così nientemeno che grande "sakem"! È in questa veste che incontra il suo amato baronetto William Mac-Lellan, inviato da Washington a controllare la situazione. Quest'ultimo viene anche informato della presenza molto vicina del fratellastro, il pericoloso rivale marchese d'Halifax. Infine nel castello del barone di Clairmont avviene lo scontro decisivo tra i due nobili scozzesi. La vittoria non può però che spettare al leale e generoso Mac-Lellan ed è con la morte del Marchese d'Halifax che si chiude definitivamente questo ciclo sullo fondo di un'altra vittoria: quella dell'indipendenza americana.
William Mac-Lellan ha subito un grave torto che ha mutato il corso della sua vita. Il marchese d'Halifax, l'arrogante e cinico fratellastro, gli ha sottratto la donna amata, Mary di Wentwort. Egli, che ha sangue francese nelle vene, ha rinnegato la sua patria adottiva (il Regno di Gran Bretagna) per vendicarsi, ponendo la sua spada e la sua nave, la Tuonante, a servizio della causa americana. Il giovane Baronetto sa, infatti, che la sua amata si trova proprio a Boston, tenuta dagli inglesi, e cinta d'assedio dagli insorti americani. Egli lascia la sua corvetta nel porto come appoggio alle navi americane e con una lancia tenta di raggiungere il forto per liberare la fanciulla. Lo accompagnano, nell'audace impresa, due singoli personaggi: il mastro d'equipaggio Testa di Pietra, un bretone tutto d'un pezzo e rotto a tutte le astuzie, e il giovane gabbiere Piccolo Flocco. Nonostante l'infuriare dell'assedio William Mac-Lellan sa che il momento è propizio per passare inosservato. Gli inglesi sono impegnati a respingere il nemico e a mantenere il controllo della popolazione che minaccia di sollevarsi trovandosi con poco cibo e scarsa acqua. Ma, come sempre avviene nei romanzi di Emilio Salgari, ogni progetto ha i suoi imprevisti. L'impresa, contrastata da circostanze altramente drammatiche, risospinge l'avventura salgariana in alto mare, in una guerra corsara contro navi inglesi che tentano di forzare il blocco. Mentre gli insorti americani riescono vittoriosi (il presidio inglese di Boston è infatti costretto ad arrendersi) meno felice è l'epilogo della vicenda privata di William Mac-Lellan. Il marchese d'Halifax sembra vincere e con la sua prigioniera scompare all'orizzonte con una veloce fregata. Ma la battaglia finale è solo rimandata al secondo libro del ciclo: La crociera della Tuonante.
Le avventure di una intrepida veneziana contro i turchi.
Due cacciatori di lontre della Compagnia Russo-Americana, Sandoe e Mac-Doll, vengono imbarcati su un sottomarino contro la loto volontà. Si ritrovano così a far parte dell'equipaggio del Taimyr, un geniale e futuristico battello subacqueo dalle possibilità infinite, comandato dal misterioso ingegnere Nikirka, coadiuvato da un equipaggio di provata fedeltà. La missione del Taimyr è raggiungere il Polo Nord navigando esclusivamente sotto le acque. Pur con con alcuni imprevisti e difficoltà, la meta viene raggiunta. Il ritorno, invece, riserva delle conseguenze impreviste. Dopo la perdita del Taimyr e dell'intero equipaggio, il solo Mac-Doll, che dovrà lasciar morire l'amico Sandoe, sarà miracolosamente salvato da una nave di passaggio.